Page 26 - Legno 4.0 - Numero 2
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 condiVisione
di obiettiVi: interscambio efficiente con redistribuZione dei Vantaggi
 Lo scorso 15 febbraio a Milano, presso la sede della filiale italiana della multinazionale Bayer, Michele Palumbo, responsabile della supply chain italiana, ha illustrato i risultati ottenuti dalla cooperazione finalizzata alla corretta gestione del pallet in interscambio fra l’industria farmaceutica, i grossisti, il canale farmaceutico, gli ospedali e le case di cura private, per un universo complessivo di 20.000 clienti.
Si tratta del bancale destinato alle movimentazioni dal magazzino ai punti vendita e che richiede un livello d’igiene chiaramente inferiore rispetto a quello dei reparti produttivi ma pur sempre superiore al bancale dei flussi dei prodotti di largo consumo. L’esigenza di base è controllare l’andata e il ritorno dei propri bancali quanto a integrità, igiene e funzionalità e costi; ma anche evitare una dispersione di pallet che ammonta a circa 1.000 tonnellate.
 A fronte di un investimento annuo di 500.000 euro, compresi 50.00 euro di contributo CONAI, Bayer ha scelto lo standard EPAL, senza marchiarlo come tale ma lo ha caratterizzato con il marchio Bayer monocromo sul tappo centrale
e lo ha colorato col verde pantone del brand ufficiale. Questo bancale è stato
al centro di un accordo fra i vari attori
della catena di fornitura affinché venisse gestito esattamente come un pallet a interscambio, ma con l’eccezione di un rientro a un unico attore, cioè a Bayer. In sostanza, un interscambio ‘chiuso’, oppure un pooling aperto ma senza noleggio. In questa formula ibrida, Bayer ha scelto di condividere i benefici economici derivanti dalla corretta gestione con i propri partner e clienti, premiando la loro collaborazione. L’esito è stato un risparmio di 250.000 euro, e un premio di CONAI di 3.000 euro per la
 prevenzione.
“Lo spunto di questa soluzione mi è arrivato da Fabrizio Dallari e da Gino Marchet con
i quali ho collaborato in università Bocconi quando coordinavo i corsi di logistica-
ha sottolineato Palumbo – A Marchet, scomparso prematuramente, ho voluto dedicare questo progetto nato grazie alle sue visioni, analisi e suggerimenti pratici sempre connessi alla realtà del mercato.”
Il caso Bayer appartiene indubbiamente a una filiera protetta, più facilmente monitorabile rispetto al dispersivo canale del largo consumo, ma non va sottovalutata la pur sempre difficile missione, peraltro compiuta, di far accettare il bancale ad interscambio come ‘bene collettivo e condiviso’, capace
di generare vantaggi economici per tutti,
da conservare con cura e far girare, senza trascurarlo, disperderlo e men che meno rivenderlo.
 SCENARI
    LOGISTICA COLLABORATIVA:
A sinistra, Michele Palumbo, responsabile della supply chain italiana di Bayer spa, insieme a Chiara Marchet, figlia di Gino Marchet, che prosegue sulle orme del padre occupandosi di logistica a livello editoriale.
                     il caso Bay er
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Autore: Luca Maria De Nardo














































































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