Page 33 - Legno 4.0 - Numero 2
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 il file digitale
Ogni architetto deve oggi porsi la seguente domanda: che dati mi servono per poter produrre, per esempio un mobile, un oggetto oppure una casa? Verrebbe naturale pensare al ruolo degli uffici tecnici ma non sempre riescono ad interpretare il messaggio del progettista. Il nostro corso invece punta a formare designer capaci di realizzare un bene producibile con le nuove tecnologie. Poiché l’industria è parte integrante di questa nuova visione del fare design, nel corso i partner industriali sono necessari e non invitati estemporanei. L’industria stessa, nel momento in cui è parte integrante della formazione degli studenti, inizia anche a comprendere i limiti delle macchine oppure dei software. Dalle nostre analisi emerge che nel 70% delle criticità il problema è imputabile all’applicativo e non alla macchina.
non solo componenti, ma ancHe l’output
Gli studenti devono conoscere i materiali
e le macchine, imparare a sviluppare delle geometrie compatibili con le macchine che lavorano a tre, cinque oppure a sei assi; inoltre devono apprendere come far sì che le parti lavorate a misura siano poi assemblabili nel modo più efficiente: tramite l’intervento di operai o di altri sistemi automatici che assemblano, come i robot, oppure saper integrare entrambi gli interventi, sia l’uomo
sia il robot. In questo obiettivo si sostanzia
il senso della nostra didattica: insegnare
a produrre anche i dati per l’industria. Lavorando presso grandi studi di architettura anche sui temi delle geometrie complesse, ho io stesso appreso come produrre tali dati e quali metodi utilizzare per generarli. Nella pratica
mi sono spesso confrontato con i produttori che disponevano di una macchina italiana o tedesca e di un software inglese, alle prese con l’interpretazione del progetto. Il mio compito era far comprendere l’idea dello studio di architettura, non da solo ma grazie ad una squadra. Oggi a Londra la maggior parte degli studi di architettura e design ha un gruppo interno di ingegneri e architetti che si occupano solo di preparare i dati per la lavorazione.
percHé ancHe i robot?
Ho poi deciso di introdurre la robotica in questo approccio considerando l’evoluzione non solo del mercato anglosassone ma mondiale: non per una mera sostituzione del lavoro umano, ma per integrare e portare a termine degli obiettivi che possono essere a volte lunghi o complessi, o addirittura talmente energivori da rendere economicamente onerosa una parte del progetto che rischierebbe quindi di non avere mercato. Legno, robot e macchine a controllo numerico sono i tre ‘attrezzi’ di base del nostro corso, oltre alla collaborazione con l’industria, che ci permettono di dare sostanza alle chiacchiere sull’Industry 4.0, di far parlare le macchine fra di loro e fra loro e l’operatore. Ovviamente non c’è solo il legno fra i materiali.
dentro le fabbricHe
Altrettanto importanti sono i workshop,
nei quali per esempio affrontiamo casi di consulenza industriale, per risolvere problemi di processi: è importante perché, anche seguendo il metodo che insegniamo, qualche problema in fabbrica sorge sempre e il produttore non può e non deve essere lasciato solo. Anche grazie a questi workshop, nel nostro team universitario nascono dei componenti per software che migliorano gli applicativi esistenti e ne risolvono gli intoppi. Altro tema dei workshop è il limite delle macchine: tutti devono conoscerlo, il designer, il produttore della macchina e il produttore dei beni. È inutile disegnare cose che non si possono produrre, che costano troppo o che richiedono software diversi e troppo onerosi. Siamo in contatto quindi anche con le software house, per sviluppare nuovi applicativi, oppure per rendere più performanti quelli esistenti con l’obiettivo di farli dialogare con le macchine e gli operatori.
il senso di industry 4.0
In sintesi, ritengo che Industry 4.0 sia un paradigma utile ed efficace per il futuro sempre se il designer entra a far parte di questo processo, perché in fin dei conti è colui che ha messo e mette in crisi per propria missione tutti gli aspetti e gli attori del mercato. Per quanto riguarda l’industria e i costruttori di macchine, la quarta rivoluzione industriale spiega a loro il concetto di quanto sia importante preparare i dati, per preparare i quali spesso si impiega più
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